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All in del Governo
All in è un termine tipico utilizzato nel gioco del poker che significa giocarsi tutto. E’ proprio quello che sta tentando di fare il governo con la manovra finanziaria di legalizzazione del gioco d’azzardo in Italia. Il via libera dei giorni scorsi al gioco online ha registrato milioni di iscritti e si parlagià di alti bilanci che dovrebbero incrementare la crescita del PIL da questa ” manovra d’azzardo ” dovrebbe dipendere la stabilità dell’assetto economico della nostra nazione. Tra casinò on line e poker cash si stima un giro d’ affari di circa 18 miliardi di euro annuali, ovvero il doppio di quanto incassato dai Monopoli di Stato nel 2025 con lotto, superenalotto, totocalcio e lotterie.
Questa finanziaria però è gia oggetto di polemiche riguardanti l’ aspetto sociale e psicologico di questa legalizzazione, con associazioni che denunciano il rischio di dipendenza sempre più in crescita verso il gioco d’ azzardo. Da on sottovalutare l’aspetto più importante legato alla moralità, in quanto lo stato pur di far quadrare i propri bilanci è disposto a cercare forme di introito discutibili nella società, cioè far emergere e legalizzare una realtà che è sempre stata nelle mani di organizzazioni mafiose. Casinò fa rima con mafia? Di fronte ai consistenti introiti in previsione il governo sembra non curarsidi ciò.
Anche il presidente del consiglio Berlusconi vede i casinò come fonte di reddito per nazioni e paesi, persino per una piccola realtà come Lampedusa. Il premier infatti, sbarcato sull’isola, ha promesso ai cittadini di risollevare l’ economia, impoverita dalle immigrazioni clandestine, costruendo un casino.E nell’ attesa della costruzione del casino di Lampedusa, che molti abitanti aspettano con ansia, anche i lampedusani come tanti italiani potranno sperare nel frattempo di arricchirsi con il gioco online nei casino virtuali.






